Editoriale tratto da "La Voce del Paese - ediz. Polignano" in edicola da venerdì 7 novembre.
Lo specchio della memoria degli assenti-onnipresenti
La memoria è lo specchio in cui si riflettono gli assenti. O quantomeno dovrebbero riflettersi. Ricordo di aver letto questa lapidaria sentenza in un libro. Non ricordo quale, la memoria in questo caso non mi aiuta. La memoria è un esercizio doloroso, l’abbiamo sperimentata in questi giorni di commemorazioni tristi, che dovrebbero aiutarci a non ricadere negli stessi errori.
Prendendo a prestito quella sentenza, penso che, quando a Polignano si toccano argomenti scottanti, l’elenco degli assenti si faccia interminabile. Saliamo sulla cattedra e prendiamo il caso del porto turistico, che vale anche per il cimitero. Dal pulpito, la vista degli sguardi assenti è imbarazzante.
Immaginiamo i visi inquieti, gli occhi bassi; il panico da interrogazione spinge a nascondere la faccia sotto il banco. Metteremo costoro davanti all’evidenza, allo specchio della memoria. Non è impresa ardua, dato che, gran parte degli assenti-presenti, sono inchiodati al loro stesso destino: ben bullonati come sono da decenni, sulle comode poltrone del consiglio comunale. Penso: non potranno fuggire davanti allo specchio. Scorriamo l’elenco del registro in ordine alfabetico: A come Angelo Bovino. Proprio lui, l’ex sindaco di Polignano.
La macchina del tempo ci catapulta al 30 novembre del 2011. Davanti allo specchio scorrono le immagini di una ruspa che posa una pietra. Quel sasso affonda come nocciola su un tappeto di cioccolato fuso. Sono le “miracolose” acque del porto turistico. E giù di applausi e benedizioni.
Si sente la voce lontana dell’allora sindaco Bovino: “Ben vengano persone come Fusillo. Ricordo quando in passato abbiamo girato in lungo e in largo l’Italia per trovare imprenditori validi. Ringrazio la famiglia Fusillo che ha creduto in questa opera” (vedi la nostra foto-testimonianza esclusiva in apertura, tratta dal nostro archivio).
Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna è di casa qui, in tutti i sensi. “Giusto Angelo. Bisogna apprezzare il coraggio e la modernità della famiglia Fusillo, perché ha investito per far crescere Polignano”.
Intanto, la Regione Puglia di Vendola ha staccato, in favore di Fusillo, un cospicuo assegno pubblico di 6milioni di euro per completare un’opera svenduta dal pubblico al privato.
Lo specchio delle “trame” ci riporta indietro nel tempo. Primavera del 2007. Angelo Bovino, candidato sindaco (manco a dirlo) sta per salire sul palco. Di Giorgio è il suo comodo, e forse complice, bersaglio. Bovino accusa: “Avete svenduto il porto. Faremo chiarezza!”.
Cinque anni dopo il sindaco Bovino non solo non avrà chiarito un bel nulla, ma si servirà in qualche modo del porto e dei suoi stessi clamorosi errori politico-amministrativi: le nomine last minute nel cda della Cala Ponte, la parentopoli, sono solo gli ultimi colpi di coda di un pesce finito all’amo e che sa già di perdere, ma non prima di aver imbrigliato nella rete tutti i pesci grandi e piccoli che gli nuotavano attorno.
Così, dalla padella alla brace, ci è finita un’intera classe politica, parte della quale presidia, vigile e attenta a non perdere il proprio posto, ai margini della mezzaluna di un consiglio comunale senza un’opposizione credibile, che abbia avuto il solo e minimo coraggio di guardarsi davanti a quello specchio.
Sono assenti ma onnipresenti, che si fanno vittime del presunto “brutto clima politico” e che si vuole ora riabilitare rinnegando storie e memorie. Che continuano a disertare l’appuntamento davanti allo specchio. Questi anni di veleni e di ingiustizie hanno arroventato il clima e distrutto una dialettica politica credibile e slegata dal passato.
Sono assenti ma onnipresenti, coloro che non aprono bocca sul balletto delle quote nel cda della Cala Ponte, sulla Tricom e sulla scandalosa gestione del cimitero (clicca qui per rileggere la nostra inchiesta), affidata ancora una volta a Fusillo, il quale continua a battere cassa e indossa i panni del famoso becchino-predicatore, ricordando a tutti che dobbiamo morire. Non ci resta che piangere. E grattarci un po’.
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Commenti
... ma ha fatto bene così può andare a testa alta.
Signori si nasce, anche se in politica vanno avanti quelli senza scrupoli e che sorridono sempre anche mentendo.
la dovresti smettere con la storia dei pseudomini...sei tu che hai scelto di fare politica ...nessuno ti ha messo la pistola alla tempia...quindi o la pianti di piangerti addosso o impari una volta per tutte ad accettare una qualsiasi critica ...da qualsiasi POLIGNANESE , visto che dopo anni di attivismo politico, chi apprezza il tuo modo di far politica .....E' SEMPRE MENO...OK ??? QUANTI SONO , A PARTE I TUOI FAMILIARI QUELLI CHE TI VOTANO ???
il suddetto nominato F.O. ha solo perso un'altra occasione di stare zitto...solo questo......
ESIMIO PROF.OLIVA ...PER FAVORE CI PUO' DIRE IN QUALE SCUOLA HA APPRESO LE NOZIONI MINIME DI ...POLITICA ?? SECONDO ME LEI DEVE ESSERE RIMASTO ...ALL'A.B.C.,E SECONDO ME LE ALTRE NOZIONI NON LE SONO STATE VOLUTAMENTE ...DATE PERCHE' LEI E' CONVINTO DI NON AVERNE BISOGNO.MA SE UN PO' DI UMILTA' LA FACESSE SUA, FORSE PIU' DI QUALCHE POLIGNANESE LO APPREZZEREBBE...DOMANDA : MA SE LEI STAVA ALL'OPPOSIZIONE E LA MAGGIORANZA VI AVESSERO STRUMENTALIZZATO COME VOI AVETE PROVATO A STRUMENTALIZZARE LORO, COME AVREBBE AGITO ??..CON IL SENNO DI POI POSSO IMMAGINARE ANCHE LA ...SUA RISPOSTA...VNATIN
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