In esclusiva ai nostri microfoni, il sindaco-dottore:
“Polignano deve darsi un’altra dimensione”
Sull’amministrazione Vitto: “Lasciamoli lavorare e aspettiamo alla fine…”
Svendita del porto. “Non mi pento. Cambierà la mentalità di questo paese”
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In basso, a fine articolo, tutti i link a interviste, audio, video e vicende politiche dal 2009 a oggi
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Il Partito Democratico Nazionale si trova di fronte a un’accelerazione improvvisa, a causa delle vicende giudiziarie del suo avversario di sempre, Berlusconi che è anche il suo alleato di oggi al governo. Stessa accelerata si troverà ad affrontare il PD locale nei prossimi mesi con il rinnovo del direttivo e con la spinosa situazione del gruppo dei dissidenti del PD – Metterci passione.
Come annunciato dal sindaco Domenico Vitto, da settembre partiranno molti cantieri per il paese, tra i quali molti saranno di carattere turistico, non permetterà a nessuno di intralciare il lavoro dell’amministrazione e sicuramente ci sarà modo di interrogare la maggioranza.
Il turismo! Parola sempre più spesso usata in tutte le campagne elettorali, ma cosa ne pensa chi, nel turismo è stato il primo a crederci e a muovere i primi passi?
Ci siamo fatti una piccola chiacchierata con il Dott. Simone Di Giorgio, il Sindaco che ha fatto del turismo, a Polignano, il suo cavallo di battaglia. Di Giorgio rompe il silenzio dopo tanti mesi di assenza dalle colonne di un giornale.
Dottore, sono passati 20 anni dalla sua prima elezione. Dai primi passi turistici nel lontano 1992, come lo sviluppo del centro storico e il ponte Lama Monachile, come vede adesso il paese?
“Era un paese a vocazione agricola e dare una svolta è stato come far capire ai Polignanesi delle bellezze inestimabili di cui il paese era dotato, e che era arrivato il momento di non accontentarci solo di agricoltura.
Erano altri tempi, nel quale la Politica ti consentiva di fare delle scelte tecniche. Ero circondato da persone di qualità che davano veramente un aiuto concreto, con le quali avevamo deciso di dividere il nostro lavoro in due parti. La prima era quella di far conoscere ai Polignanesi il proprio Paese e soprattutto di rispettarlo in quanto bellezza naturale, successivamente è stato facile far conoscere il paese al di fuori delle proprie mura.
A mio parere, ora Polignano deve darsi un’altra dimensione, andando verso un turismo più di qualità e che crei un ottimo sviluppo economico, in modo tale che il turista possa ritornare sentendosi a casa.”
A Proposito di cambiare rotta, dopo anni si attribuisce a Lei la responsabilità della “svendita” del porto, cosa ne pensa?
“Mi sono assunto le mie responsabilità in passato e continuo ad essere convinto di quello che ho fatto. Il porto cambierà la mentalità di questo paese e comunque aspettiamo che si realizzi. Come è accaduto per il ponte e per il centro storico, tra qualche anno ne riparliamo.”
Lasciò la Politica dicendo che era stanco, e che non si rivedeva più in quelli che erano i suoi principi, quindi non ha più in mente di rientrare in Politica?
“No! No! No! – (sorride) – credo che le storie di ognuno di noi devono avere la decenza di capire quando il proprio apporto si è concluso, e lasciare spazio. Questo è un paese di gente capace; dobbiamo solo essere meno criticoni e non giudicare tutti i politici allo stesso modo. Chi ha il coraggio di metterci la faccia va rispettato.”
Ha sempre elogiato il segretario del Pd Domenico Scagliusi. Tra qualche mese si terranno le votazione per il rinnovo del partito. Lei punterebbe ancora su Scagliusi?
“Domenico è un ragazzo valido, giovane e con molto entusiasmo, ora sarà il partito, con i suoi tesserati, a decidere il da farsi e a valutare il suo operato. Io non ho più rinnovato la tessera del PD...”
Rimanendo in Politica, un parere su questa opposizione sempre più Bovino-dipendente?

“Ma di che opposizione vogliamo parlare. In un momento come questo, mi vuoi parlare ancora di opposizione. È un momento difficile, sia per la vita Politica, per l’identità dei partiti, che per la vita di tutti i giorni. Io credo nella coesione, nel lavorare tutti per lo stesso obiettivo. Ovviamente ognuno con la propria identità, ma metterei da parte le guerre personali e penserei di più a trovare le soluzioni che i cittadini chiedono.”
Probabilmente a quest’ultima domanda non riceverò risposta, ma la faccio lo stesso. Mi dia un parere su questo anno e mezzo dell’amministrazione Vitto?
“Lasciamoli lavorare e aspettiamo alla fine…”
Grazie per la sua disponibilità. Ora aspetto una sua chiamata per la presentazione alle prossime elezioni regionali…
“Ah! Ah! Ah! Assolutamente no, ripeto i miei principi sono altri, attraverso i quali sono riuscito a cambiare questo paese e c’è gente che ancora mi ringrazia. Ora sono a diposizione dei giovani, tocca a loro…”.
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Commenti
Ti abbiamo bocciato per premiare un incapace. Non pensavo si potesse toccare il fondo così velocemente. un'amministrazione che non ha nè coda nè testa, dove chi si alza prima la mattina comanda. Un'amministrazione dove non esiste il dialogo, la trasparenza ma solo i diktat, vedi Focarelli e Giampiero mancini che per il solo fatto di aver contestato qualcosa sono fuori la maggioranza. 11 consiglieri, di cui 8 silenti, che non dicono nemmeno si al microfono. Salvatore Colella che fa il capogruppo, il consigliere, l'assessore ai lavori pubblici e verde pubblico, il consigliere personale del sindaco ( molte volte mi sono chiesto se è il sindaco il suo consigliere). A proposito: è normale che il terzo partito della coalizione abbia il vicesindaco, l'assessore ai vigili con altre 7 deleghe e "l'assessore ai lavori pubblici e verde? perchè a settembre non si azzera tutto e colella fa il vicesindaco con delega ai lavori pubblici e verde e altro...? Con la diplomazia di Di giorgio questo non sarebbe accaduto perchè nonostante il suo carattere sempre sorridente aveva gli attributi che mancano all'attuale. Di giorgio non accentrava nulla a se perchè delegava tutto ai consiglieri. Vitto, invece, fa sua anche il cambio di una lampadina dimenticando di essere il sindaco e non un consigliere. Franco Mancini chiede di poter fare una certa cosa? "non si può fare" è la risposta... dopo due giorni si può fare! ...e il merito è del sindaco.
p.s. ma uno/una sotto i quaranta, non colluso, capace, intelligente, dinamico e, tremo soltanto a dirlo, ONESTO, una volta si può avere? Una volta sola, giusto per sapere che gusto ha la libertà, poi riesumate tutti i passati di ventanni, trentanni, che volete, tanto restano tutti sullo stomaco.