
Il Tar di Lecce ha sospeso l'efficacia del Decreto. Schittulli: 'L'amministrazione Divella dette il via libera alle ricerche di giacimenti...'
Il Tar di Lecce sospende l’efficacia del decreto ministeriale
Giocando a “battaglia navale” si direbbe “colpito!”. Non ancora affondato.
Ma la nave della Northern con a bordo i Ministeri dell’Ambiente e per i Beni, questa mattina ha sicuramente vacillato.
Svolta positiva per i cittadini pugliesi impegnati nella lotta contro
Il Tar di Lecce ha concesso con ordinanza 130/2010 la sospensione dell’efficacia del Decreto Ministeriale del 15 ottobre 2009 che concedeva alla multinazionale la ricerca di giacimenti petroliferi sulle coste pugliesi.
Il ricorso in questione è il n.186 del 2010, proposto dal Comune di Ostuni, rappresentato e difeso dall'avv. Cecilia Rosalia Zaccaria (con “intervento ad adiuvandum” del Comune di Fasano- difeso dall'avv. Ottavio Carparelli, - e Regione Puglia rappresentato e difeso dall'avv. Vittorio Triggiani) contro il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Ministero Per i Beni e Le Attivita' Culturali (rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale Stato) e nei confronti della Northern Petroleum Lmt.
Una sospensiva che accoglie e si riserva di valutare – per un annullamento definitivo, si spera- le seguenti motivazioni:
“omesso perfezionamento della procedura di composizione della commissione tecnica di verifica di impatto ambientale mercè convocazione del rappresentante designato dalla Regione Puglia , con conseguente mancata valutazione di interessi ascrivibili all’ente territoriale;
omessa considerazione del carattere inquinante della tecnica di prospezione geofisica denominata “ Air gun” , soprattutto in rapporto alla mancata considerazione di una alternativa tecnicamente praticabile allo stato delle conoscenze di settore e delle caratteristiche di sensibilità dell’area ove si svolge l’attività in questione ;
non adeguata considerazione degli effetti pregiudizievoli derivanti dall’utilizzo della suddetta metodica di prospezione geofisica per la salvaguardia di alcune specie marine ( in particolare, Misticeti e Odontoceti);
omessa valutazione dei pregiudizi che l’attività di ricerca petrolifera in argomento può produrre a carico delle attività produttive attraverso le quali si manifesta la vocazione del territorio costiero( attività di esercizio della pesca , del turismo , della balneazione ecc.)”
Un risultato che fa onore a tutti i cittadini uniti in comitati e non, che hanno creduto in un’azione possibile, ed al Sindaco di Ostuni, che per primo- mentre gli altri Comuni decidevano di lasciare alla Regione il compito- si è mobilitato per impugnare il Decreto.
In mattinata dovrebbe pronunciarsi anche il Tar del Lazio, dove è stato depositato il ricorso presentato dall’Avv. Triggiani per conto della Regione.
SCHITTULLI CONTRO DIVELLA - Nel frattempo, il Presidente della Provincia Francesco Schittulli, notizia dell'ultima ora, fa sapere che l'amministrazione provinciale di Divella "aveva dato il via libera alla ricerca di idrocarburi nei fondali del nostro mare" LEGGI LA NOTIZIA ESCLUSIVA
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Commenti
Certo è desolante sapere che tutte le parti politiche vedono lo sfruttamento del nostro territorio regionle come un grande affare economico e non un qualcosa da tutelare come ben ha fatto il sindaco di Ostuni fregandosene degli ordini di scuderia. Visto la situazione di Polignano, quel sindaco con relativa assise consigliaresembrano appartenere ad un altro pianeta.