
Nella foto che vi mostriamo in apertura ci sono alcuni rappresentanti della maggioranza riuniti attorno a un tavolo. All’estrema sinistra (è solo un caso, sic!) l’assessore all’urbanistica Fabio Colella, accanto a lui, roteando in senso antiorario verso destra, il consigliere Antonio Pacelli, poi di spalle l’architetto Ciasca, quindi Dino Lamanna, mentre sul versante opposto il prof. architetto e urbanista Nicola Martinelli di Bari. Ci sono anche i consiglieri Lino Pellegrini, Nico Giuliani (neo promosso nel team Schittulli di Onofrio Torres) e Nico Messa sorridente. Appena visibile dalla foto, l’ing. Gattolla, il geometra Palmieri, mentre l’ing. Stama abbozza uno sguardo attento e indagatore.
Tutti gli occhi si incrociano verso un unico punto, su quel tavolino al centro del quale una pianta geografica evidenzia mari, coste, lame, corsi d’acqua, grotte e campagne dell’intero territorio polignanese. Se questa immagine fosse la locandina di un film, potrebbe rievocare nell'immaginario la scena strategica del Congresso di Vienna all’epoca della Restaurazione dell’ancien régime. Correva l’anno 1815: un ipotetico G5 composto da una cinquina di potentati sovrani si spartisce a tavolino, senza scrupoli, i territori dell’Europa precedentemente conquistati dall’avanzata del fronte napoleonico. Si ridisegnano i confini del nuovo atlante europeo e ci si divide il bottino di guerra. Si getta il seme della Grande Guerra. Qui siamo invece nel 2010. Quella foto è solo il momento conclusivo della Commissione urbanistica riunitasi ieri sera nell’aula di consiglio comunale.
TROPPI VINCOLI INESISTENTI - Polignano si adagia su una piana carsica dall’assetto idrogeologico molto particolare. Le coste e le campagne comunicano attraverso vasi, solchi profondi di lame, corsi d’acqua talvolta interrotti da insediamenti umani costruiti nell’epoca d’oro (pre-condoni), quando non c’erano vincoli e si poteva edificare dappertutto. Paesaggi antropizzati e snaturati nella loro tipicità cedevano il posto alle lusinghe di abili costruttori di lussuose ville o semplici abitazioni. Così, la Commissione urbanistica da ieri è all’opera per l’adeguamento del PRG (piano regolatore) al PUTT (Piano urbanistico territoriale tematico della Provincia di Bari) con tanto di cartine geografiche sul tavolo.
E’ un compito certamente difficile; bisogna fotografare l’intero territorio polignanese. Ma la commissione tecnica e politica vuole vederci chiaro, il quadro potrebbe essere addirittura meno pessimista rispetto a com’è stato dipinto nelle vecchie planimetrie. I vincoli sarebbero troppi o addirittura inesistenti. Intanto, però l’intera opposizione non si è presentata ai lavori.
LAME E CORSI D’ACQUA INESISTENTI? - Nella planimetria del territorio polignanese (vedi foto) redatta di recente da Martinelli, le zone nere stanno ad indicare gli insediamenti costruiti, mentre le ramificazioni evidenziate di color celeste e blu identificano i corsi d’acqua all’interno delle lame e dei versanti. Le grotte lungo la costa e nelle campagne sono riconoscibili dai numeretti. Una lettura sommaria può distrarci a focalizzare meglio l’attenzione sui territori costruiti dall’uomo in prossimità di avvallamenti per i quali, tuttavia, non si accerterebbe da queste mappe l’applicazione di un eventuale vincolo idro-geologico. Per questo genere di analisi occorrerebbero le cartine tematiche del PAI.
L’ADEGUAMENTO DEL PRG AL PUTT - “Oggetto del nostro lavoro - spiega il consigliere Pacelli - sarà quello di verificare sui luoghi se effettivamente alcuni di questi canali o corsi d’acqua esistono, perché nel tempo, con la realizzazione purtroppo di fabbricati e successive modifiche geo-morfologiche della natura alcuni corsi sono stati completamente eliminati, così come alcune lame sono sparite o inspiegabilmente interrotte” (vedi in particolare nella planimetria le ramificazioni interrotte evidenziate in blu presenti nell’entroterra a nord-ovest, nell’agro in via conversano e lungo i tratti di costa a nord e a sud).
Antonio Pacelli illustra un processo inverso: da un lato si dovrà accertare la presenza di lame e corsi d’acqua che probabilmente non esistono ma comunque segnalati nella planimetria. Una volta accertata l’inesistenza dei corsi d’acqua bisognerà svincolare quelle aree erroneamente considerate a rischio per poterci eventualmente costruire. Dopo i sopralluoghi e gli accertamenti, il provvedimento potrà passare in consiglio comunale per l’approvazione definitiva e il successivo adeguamento del PRG al PUTT.
I SOPRALLUOGHI - “Noi riconosciamo quei flussi d’acqua che partono da monte e arrivano a mare, ma alcune ramificazioni sono interrotte, come si può vedere dalla planimetria. Riteniamo che possano non essere corsi d’acqua e lame. I tecnici - prosegue Pacelli - hanno preso le vecchie cartografie, che già avevano degli errori perché realizzate a mano e non con strumenti all’avanguardia, riportando perfettamente la cartografia. Poi un giorno, per conoscenza personale, tramite anche l’Ing. Stama, abbiamo scoperto che una piccola lama segnalata dalle cartine non esiste nella realtà. Siamo andati sul posto e ci siamo accertati. In effetti non c’era. Questo lavoro di sopralluoghi e verifiche adesso va fatto per l’intero territorio polignanese” .
In commissione ieri sono stati invitati tutti i rappresentanti degli studi tecnici per fare insieme a loro il punto, ma si sono presentati solo Gattolla, l’architetto Ciasca e il geometra Palmieri.
L’OPPOSIZIONE NON E’ PRESENTE - “Questa era una commissione urbanistica dal tema importantissimo. Con questi vincoli presunti corriamo il rischio che molti compaesani si ritrovino domani il diniego a poter costruire anche in campagna”. Per Pacelli l’assenza dell’opposizione è un fatto grave: “fa pensare che loro, al contrario di quanto dichiarano in consiglio comunale, non sono per niente vicini al paese, si sciacquano la bocca parlando di Polignano, fanno moralismi e quant’altro. Questo era un tema importante e loro dovevano essere presenti, tutta l’opposizione, compresi i capigruppo”.
Per l’assessore Fabio Colella questi vincoli inesistenti bloccano l’espansione urbanistica della città: “Abbiamo l’obbligo di verificare l’esistenza di lame e costoni prima di adeguare il nostro PRG al PUTT”.
ESPANSIONE URBANISTICA - Alla domanda se all’epoca, nei primi anni ’90, uno spostamento a monte della statale 16 avrebbe consentito lo sviluppo della città verso ovest, piuttosto che lungo la riviera, Colella annuisce: “Sicuramente. La leggerezza con cui in passato sono state prese alcune decisioni, e in particolare quella di non spostare la statale 16, ci pone oggi dinanzi alla grossa responsabilità di ponderare al massimo le nostre scelte di carattere urbanistico perché da questo poi discenderà una limitazione all’espansione di un paese che già è pregiudicato dalle scelte indiscriminate delle amministrazioni passate”.
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Commenti
:-):-):sad::sad:che dite togliamo il vincolo
Vi prometto che ci sarà un incontro, un dibattito pubblico. Stiamo lavorando su questo tema con molta professionalità e trasparenza. Dobbiamo prima dell'incontro eseguire alcuni rilievi, sopralluoghi e sopratutto ascoltare professionisti che conoscono bene l'argomento. Dopo questo lavoro preliminare ci potrà essere il confronto con i cittadini, con i tecnici, con la parte politica. Vogliamo condividere con tutti voi la scelta che questa amministrazione adotterà sull'argomento...
...Stiamo parlando del nostro territorio...
Grazie.
Chiedo cortesemente che questo argomento venga nuovamente esteso nella pagina principale perchè continuano ad arrivare nuovi commenti dimostrando notevole sensibilità d'interesse. Ringrazio anticipatamente, spero che segua il consiglio di Cittadinanza Attiva.
aree sensibili,svincolare per vincolare e abbattere via Conversano lato
nuovi capannoni fino alla C2" altro che chiacch'r a vacand (chiacchiere a vuoto). Non offendere la nostra intelligenza tanto la conosciamo bene la storia di Polignano e dei suoi politici sui deprezzamenti per vincoli inesistenti e successive costruzioni.
Pensa se un giorno un tuo terreno una tua proprietà un bene acquistato con il sudore e il sacrificio di tanti anni di lavoro viene "deprezzato" a causa di un vincolo inesistente. Il nostro è stato un lavoro trasparente e accurato, che non istiga nessuno a costruire ovunque ma solo a garantire i diritti dei Polignanesi... perchè i Polignanesi vanno tutelati comunque.
Grazie per aver mortificato l'intelligenza. E sopratutto grazie per la scatola cinese...
faziosi,lui è chiaro:Istigazione al Cemento altro che parco marino,pista
ciclabile,centro storico,immondizia,valorizzare il territorio,renderlo più
vivibile,qualità di vita,infrastrutture(base per lo sviluppo dell'attività
economica del paese).Basta ad un ulteriore consumo di suolo,peggio nelle
aree sensibili,svincolare per vincolare e abbattere via Conversano lato
nuovi capannoni fino alla C2,(le palazzine allagate non si dimenticano).
Naturalmente Pacelli è una scatola cinese.
Chi si ricorda più l'alluvione di tre-quattro anni fa?
basta vedere quando piove notevolemente cosa succede su quelle lame deviate, vedasi quella di san vito per esempio o lama monachile , il sindaco conosce bene la situazione anche perchè privatamente è stato ingegnere tecnico di vare abitaizioni che hanno avuto l'abitabilita' e qualche occhio chiuso, proprio in prossimita' di lame, ..se la suonano e se la cantano insomma...soliti giochetti sporchi ormai risaputi
potrebbe anche essere scomparsa ....... ma se poi nel corso di questi ultimi anni...è stata deviata ?
Il P A I....ha altre convizioni in merito...e da ciò che mi risulta si è già adoperato.