
La trappola di Pino Pascali venduta a 1,5 milioni di euro
Rosalba Branà: "Un grande dispiacere. Chiederemo subito le Pozzanghere in comodato d'uso"
E’ stato venduto un Pascali di proprietà della signora Vittoria Lidia Carrieri di Martina Franca, presidente della Fondazione Noesi per l'Arte Contemporanea, per 1milione e mezzo di euro. La fortunata ha ceduto l’opera “Trappola” (nella foto a destra) a un museo di Londra. Ma Rosalba Branà, direttrice del Museo d’Arte Contemporanea di Polignano, non ne è affatto entusiasta.
C’è dell’amaro nelle dichiarazioni che ha rilasciato ai microfoni di polignanoweb.it: “E infatti sono amareggiata, è per noi un grande dispiacere, perché non vorremmo mai che queste opere prendano altre strade. La trappola, ricordo, fu acquistata dalla signora Carrieri da Fabio Sargentini, il gallerista di Pascali a Roma. L’ha custodita per molti anni e poi ha deciso di venderla, credo a trattativa privata.”.
Trappola, l’opera venduta dalla collezione privata, risale al 1968, realizzata dal precursore dell’arte povera con lana d'acciaio intrecciata e filo di ferro, di cm.300x200x200. Esposta per la prima volta da Pascali nel marzo del ’68: una personale in due tempi all’Attico di Roma diretto da Sargentini. Nel primo, espose i Bachi da setola. Nel secondo, Ponte, Trappola e Botole.
NEL 2008 ASTA MILIONARIA - A proposito di Ponte (foto a sinistra), nel 2008 sfumò un affare milionario per quest’altra ricercatissima opera dell’artista polignanese. Il Ponte fu stimato per un valore di 1.500.000£, battuto fino a 1.300.000, non raggiunse poi il prezzo di riserva e andò invenduto.
“Quando acquistammo il Missile per un valore di 30mila euro per evitare la fuga di opere dalla Puglia, ricordo che qualche politico accolse con sorpresa la notizia. Forse, molti non comprendono fino in fondo quanto valgono queste opere - fa notare la Branà - sono quotatissime ed è un dispiacere perderle o permettere che finiscano altrove, in un altro paese, com’è accaduto nel caso della trappola”.
POZZANGHERE - Una delle opere più conosciute e appetibili per il mercato è Pozzanghere. 9 pannelli di poliuretano dipinti a smalto e acqua, cm.85x85 ognuno, custoditi nella collezione della Pinacoteca Provinciale di Bari. “Inoltreremo subito una richiesta per averle almeno in comodato d’uso, prima dell’inaugurazione del nuovo museo, ex mattatoio” - conclude, rammaricata, la Branà.
PROSSIMI APPUNAMENTI AL MUSEO – “Il 28 novembre - anticipa Rosalba Branà - presenteremo un libro finanziato da Lomelo. Pino Pascali raccontato ai bambini. E ancora una mostra di disegni inediti dell’artista polignanese”.
SEGUIREMO NEI PROSSIMI GIORNI CON APPROFONDIMENTI SULLO STATO DEI LAVORI DEL NUOVO MUSEO, CON INTERVISTA INEDITA ALL’EX ASSESSORE ALLA CULTURA FABIO PELLEGRINI, REALIZZATA DALLA NOSTRA REDAZIONE NEL LUGLIO SCORSO E MAI PUBBLICATA
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VEDI LE OPERE DI PINO PASCALI DELLA "RI-COSTRUZIONE DELLA NATURA 1967/68"
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Commenti
mi piacerebbe se fossi un po' meno prolisso, vorrei capire il senso del tuo discorso. L'unica cosa che posso dire circa i bilanci e le economie è che sono tutte scritte nero su bianco nelle determine che trovi affisse in comune. Stare con la Godelli significa stare dalla parte di una donna di elavato spessore culturale (non a caso viene dal mondo universitario, non è una commerciante - senza denigrazione per la categoria).
Dire che l'arte contemporanea è lo specchio perfetto della nostra epoca è giustissimo, difatti gli artisti sono i primi ad avere una visione delle cose ancor prima dei tecnici del settore, provare a fare un giro alla Biennale di Venezia per credere (Biennale che, ho visitato e, incredibile, erano presenti molti degli artisti già esposti al museo pascali - fortuna della Branà!!!).
Se non si comprende una cifra di 30,000 euri per un'opera di pascali, anzi, per quell'opera, beh, per questo bisognerebbe conoscere il mercato dell'arte e qui non è il caso...
Proprio il Missile, però, in questi giorni, è visibile in una mostra a Foligno con tanto di targhetta "Collezione Museo Pascali, Polignano a Mare".
Ultimo: al museo mi pare che si valorizzino i giovani, solo che non tutti i giovani artisti sono bravi, che siano polignaesi, pugliesi o figli del mondo
Per rendere culturale una città, un paese o il turismo, l'input deve venire da chi esercita il potere, è una regola!
Saluti
Dichiarare di essere amareggiato, grande dispiacere non vorremmo mai che queste opere prendano altre strade,
non è la dichiarazione a essere grave, ma se la dichiarazione di un certo tipo è la curatrice di un museo, peggio se si chiama P.Pascali artista unico negli anni sessanta diventato famoso per le sue installazioni consacrato dai musei, collezionisti privati ed aste nel mondo, ben altra cosa sono le opere su committenza pubblicitaria e per il mercato che naturalmente paga in modo molto, completamente diverso dall' installazione, sempre più richieste da tutti i musei più importanti per la loro rappresentanza critica e storica che non hanno le opere commerciali come l'ultima acquisizione (il missile) della curatrice che " Per evitare la fuga delle opere della Puglia, non comprendono quanto valgono queste opere, è per questo che scrivo, perchè la PRIMA VOLTA HA DICHIARATO UNA CIFRA, CHE PROPRIO NON COMPRENDIAMO 30.000 EURO." Finalmente possiamo parlare di soldi, pubblici, alcuni prima di me hanno tentato invano. Non discuto le cattive scelte, molto discutibili e discrezionali, ma il sistema che non è chiaro, bisogna continuare a essere leggeri e indifferenti e incominciare a chiedere COSTI in un momento delle riduzioni delle disponibilità economiche movimentare risorse per poterne trarre, ricavare profitti per far gestire arte in una struttura pubblica che sopravvive solo grazie al denaro pubblico senza alcuna concorrenza dove la verità e la realtà non sono a fare la differenza ma solo la parte dove stai, con la Godelli. Mettere al centro i costi non è per andare controcorrente è la conseguenza immediata di questo stato di cose economicamente inefficente. Sapere, dichiarare, avere un rendiconto è questo che da domani spero. Una semplice giustificazione misera ma scontata, spero accompagnata a portare la fondazioni P.Pascali nel museo a Polignano, darebbe una crescente visibilità, fiducia sul valore economico e non lasciarla a gallerie che non hanno nessun titolo perchè legati al compianto lodolo.