Articolo pubblicato su "La Voce del Paese - edizione Polignano (uno dei 10 comuni del network)" nelle edicole da venerdì 29 gennaio.
Ma siamo sicuri che sarà frequentato dai polignanesi
e che sarà un luogo di condivisione?
La mensa dei poveri (o mensa sociale, che dir si voglia) nei locali del centro anziani è ora sancita dalla delibera. Come funzionerà? Cosa accadrà ora?
“La delibera della mensa è stata presa venerdì scorso – risponde l’assessore Paolo Mazzone – A partire dal 10 febbraio i locali siti al piano terra del centro sociale comunale, con ingresso parcheggio MD, saranno gestiti per nove anni dalla Caritas zonale per l'attuazione della dispensa e mensa sociale e dei servizi docce e lavanderia”.
“Si partirà subito – assicura Mazzone – e finalmente anche la nostra comunità sarà in grado di fornire a quanti non hanno né i mezzi e neanche le risorse economiche, il poter consumare almeno un pasto caldo quotidiano. Quest'opera segna uno dei punti più alti e belli del mio assessorato e merita tutta la mia gratitudine nei confronti di quanti hanno creduto in me. Ora il lavoro di molti operatori e volontari sarà alleviato da una struttura idonea e da mezzi utili per garantire un miglioramento per le classi sociali più deboli. E comunque, come nel mio stile, senza troppi riflettori, cominciamo insieme il lungo servizio alla mensa sociale, che necessariamente deve vedere coinvolto me per primo.”
Noi ci auguriamo che non diventi un non-luogo dove dispensare solo pasti. Tra l’altro, troviamo difficile che un luogo così possa essere frequentato da polignanesi; in un paese così piccolo si pone il problema della privacy e della dignità. L’ottimo e riuscitissimo esperimento messo in atto da don Giancarlo nel Centro parrocchiale dei SS. Cosma e Damiano, e tuttora in essere, va nella direzione opposta. L’esperimento, tuttora in corso, sta dimostrando che non di solo pane vive l’uomo.
I pranzi di solidarietà organizzati nel Centro parrocchiale mettono in gioco tutti, dai volontari ai residenti del quartiere che cucinano e spesso condividono il pasto, sedendosi tutti quanti alla stessa tavola. Questi hanno solo da imparare dai “bisognosi”, poiché si innesca uno scambio proficuo tra le parti. I bisognosi, dal canto loro, non chiedono più che altro un pasto, ma un posto dove poter socializzare e condividere quel pasto. Il problema non è quasi mai il denaro, e di cibo ce n’è davvero in abbondanza. Il problema è sociale.
È in ambienti come quello del Centro parrocchiale che si creano opportunità e momenti di condivisione. Meglio un “pasto freddo” che un posto freddo, e ci auguriamo che tale non diventi la mensa al centro anziani. Riempire un piatto solo per liberare la propria coscienza non deve essere il fine della misericordia.
ULTIMI COMMENTI
- Cala San Vito cambia loo...
geniale questo passaggio: rinaturalizzazione” dei piazz... - Domenica 10 e 31 marzo sa...
UN SUCCESSONE...forse solo un paio di automobili in men... - Sottopasso di via Convers...
Spero che intervenga quanto prima chi di dovere - Domenica 10 e 31 marzo sa...
Ok chiudiamo per un giorno le strade al traffico ma poi... - Per la Confesercenti c’è ...
senza spiagge che non siano scogli , stabilimenti balne... - AL VIA IL CARNEVLE POLIGN...
il carnevale di quest anno è stato un carnevale poco or... - AL VIA IL CARNEVLE POLIGN...
Le critiche ci possono essere. Ma non è il caso di esag... - Maltempo, divelto il mant...
Penso che i veri responsabili siano i RESIDENTI stessi ... - Francesco Frugis: “Il cam...
Grazie per la tua immensa disponibilità. Continua così. - Lama Monachile: tra incur...
INVECE CHE SEDUTE FATISCENTI AVREBBERO DOVUTO COSTRUIRE...
Commenti
anche se credo già di sapere come andrà a finire...