Tratto da "La Voce del Paese", in edicola da giovedì 27 giugno
Anche i diversabili vittime di un bilancio e di un piano delle coste inesistenti
“Per quest’anno, non cambiare, stessa spiaggia stesso mare…”. Nel lontano 1963 Mina cantava un famoso brano che oggi suonerebbe più come una denuncia contro l’immobilismo e il passato che non passa. È così anche per i diversabili di Polignano: nel 2013 non ci sono nuovi lidi per loro; trascorreranno la settima edizione di “Un orizzonte anche per noi” a Cala Fetente, l’unica spiaggia pubblica di Polignano attrezzata per diversabili.
L'iniziativa, come consuetudine da ormai sette anni, prevede dieci giorni di mare (dal 1 al 12 luglio 2013, dalle ore 9:30 alle 12:30) per i circa trenta ragazzi diversamente abili che saranno accompagnati da una ventina di volontari delle Associazioni Unitalsi, Attivamente Puglia, X fragile, L'araba Fenice, L'Approdo. I diversabili avranno come mezzo di trasporto un pullman di Mario Viaggi finanziato dall’amministrazione comunale che farà tappa ogni mattina a piazza Sant’Antonio, Monumento, Largo Gelso e Cala Fetente. Andata e ritorno. Anche la cooperativa San Bernardo collaborerà con gli operatori.
Secondo indiscrezioni, l’Assessore ai Servizi Sociali, Paolo Mazzone, per quest’anno avrebbe preferito nuovi lidi al Capitolo di Monopoli, o come conferma, più metaforicamente, egli stesso: “Nuovi orizzonti”, facendo il verso allo slogan dell’iniziativa. Offrire nuove opportunità ai diversabili. Invece gli uffici comunali gli hanno risposto picche: “Non c’è ancora il bilancio, diventa tutto più problematico e costoso”.
“Purtroppo – dichiara ai nostri microfoni, col vezzo del diplomatico – a Polignano non ci sono altre spiagge pubbliche attrezzate per diversabili. Inoltre, il bilancio stenta ad arrivare e si procede ancora in dodicesimi. L’auspicio è che l’anno prossimo, grazie all’incarico affidato all’esperto Martinelli, arrivi il piano delle spiagge”.
Pare, inoltre, che la gestione di Cala Fetente avrebbe preferito altre date, segno che a Polignano il problema delle barriere culturali deve scontarsi soprattutto con le barriere reali: i diversabili sembrano ancora costituire un problema infrastrutturale. “Cala Fetente – minimizza l’Assessore – non vede l’ora di accoglierci… ma un cambiamento va perseguito. L’idea di spostarci al Capitolo purtroppo è tramontata ma continuiamo a combattere, perché il cambiamento non è facile.”
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