
Commercianti sul piede di guerra per l'arredo urbano, le luminarie e i decori di Natale assenti o indecorosi.
La Polidream rilancia la proposta su una serie di idee per orari d’apertura di negozi e piccole botteghe più flessibili e suddivisi per rioni. “Ma cosa ne vuole sapere la Polidream”. Così, Salvatore Spano, capogruppo degli alimentaristi nel CNA di Polignano (ex Confcommercio), gela l’associazione polignanese dei consumatori.
Il CNA non gradisce le proposte di orari flessibili elaborate dalla Polidream.
“La Polidream – accusa Spano ai nostri microfoni – dovrebbe ascoltare prima i commercianti. Non capisco con quali competenze un’associazione che dovrebbe occuparsi della tutela dei consumatori vorrebbe auspicarsi questa vera rivoluzione del Commercio. Noi il commercio lo conosciamo bene, e la proposta della Polidream non contrasterebbe l’ egemonia dilagante del fenomeno centri commerciali rispetto ai piccoli negozi. Abbiamo più volte invitato i vertici dell’associazione dei consumatori Polidream a partecipare alle nostre riunioni, ma non si è mai presentato nessuno di loro. Ripeto, prima di elaborare proposte e farneticare dovrebbero ascoltare i commercianti.”
Spano è convinto che la facoltatività degli orari di apertura e i turni a seconda dei quartieri di Polignano non siano la ricetta contro la crisi che colpisce i piccoli negozianti che nonostante tutto resistono e fanno pressione rispetto alla tutela dei propri interessi. “L’idea degli orari flessibili potrebbe pure starci – prosegue – ma va totalmente rivista per il periodo estivo”.
Salvatore Spano intanto, è sul piede di guerra per le luminarie di Natale, quei led scintillanti e ipnotici lungo via Sarnelli e Dogali a un certo punto si interrompono. Il suo sfogo si unisce all’appello accorato di alcuni residenti del Madonna D’Altomare.
“Forse è meglio così - sorride ripensando ai pacchi regalo scintillanti per accontentare le vie periferiche della città - di quelli non ne parliamo. Quei pacchi sono ancora peggio! – alza le mani il negoziante Spano – Noi siamo stati stranamente e ingiustamente esclusi. Forse considerati di serie B.”
Salvatore Spano ne approfitta per invocare giustizia a nome di un alimentarista della contrada di Casello Cavuzzi, sulla provinciale Polignano – Castellana. Nell’ottobre scorso il suo collega è stato pesantemente multato dalla Polizia Municipale con due verbali da 5mila euro l’uno (totale 10mila) per aver aperto l’attività due giovedì consecutivi nel pomeriggio.
“Per le zone periferiche di campagna – osserva Spano raccontando del presunto errore commesso dall’Ufficio Annonario nella preparazione della Ordinanza Sindacale –Il mio collega di Chiesa Nuova poteva aprire regolarmente il giovedì pomeriggio per tutto il mese di ottobre, a differenza degli esercizi commerciali del centro cittadino. Per loro l’ordinanza estiva vale fino al 30 settembre”
“Non abbiamo avuto risposte da parte dell’amministrazione comunale per la cancellazione dei verbali – conclude rammaricato – attendiamo ancora una risposta, un segnale da parte del sindaco che ha la facoltà di annullare le multe”.
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Commenti
Anche la verdura al produttore la pagano 2lire e al consumatore arriva fino a 2euro!!!!! Questo perchè? dopo l'acquisto chi deve rivendere sostiene una serie di spese (trasporto, imballaggio, ecc...).Ciò significa che se un supermercato gli ordina 10pedane di verdure può fargli un prezzo al ribasso, mentre al piccolo negozzieto che gli compra 2casse il prezzo sarà più alto....e questo credo che spiega tutto!
scarola costerà euro 3,00 a cespo quando
in tempi non sospetti la scarola neanche
le pecore la gradiscono. Sono fuori tema lo so......ma l'Europa è sotto ghiaccio