
PARLA UNO STUDENTE DELL'ALBERGHIERO
'Stiamo ancora aspettando le lavagne'
A sorpresa, un gruppo nutrito di giovani studenti polignanesi dell’alberghiero, si sono dati appuntamento all’ingresso dell’istituto scolastico nuovo di zecca, in zona C2 a Polignano.
Angelo, un tipo temerario e deciso, è il vero leader dell’Onda contro la Riforma della Gelmini, che da Polignano, alle 11 circa di ieri mattina, si è poi mescolata nelle acque agitate del corteo di Bari.
“Protestiamo pure noi contro la riforma - racconta Angelo in esclusiva a Polignanoweb - siamo contro i tagli ai fondi dello Stato, contro la riduzione degli orari e le classi troppo affollate”.
Prima di prendere il treno alla volta del capolugo barese, i nostri futuri operatori del turismo hanno stazionato davanti al palazzo della C2, poi hanno presidiato la sede centrale dell’istituto di via Sturzo, quindi nuovamente alla C2, infine hanno agitato lo striscione davanti all’ingresso a Palazzo di Città, richiamando più volte il nome del sindaco che però era in visita al pronto soccorso con Gigantelli, per ricevere dal primo cittadino solidarietà e appoggio al corteo.
'ASPETTIAMO LE LAVAGNE' - “A Bari – racconta Angelo – ci siamo unita all’onda. Abbiamo esposto le nostre ragioni al vicepreside prof. Pasquale L’Abbate. L’anno scorso ricordo che già le aule erano superaffollate. Noi eravamo 28 ragazzi stipati in un’aula della C2, ingestibile soprattutto per i docenti. Per quanto riguarda le aule nella C2 l’anno scorso mancavano i banchi e le sedie, ora stiamo aspettano le lavagne”.
Per Polignano, una sfilata di protesta popolare e non guidata da sigle e partiti è una rarità assoluta. Potrebbe creare qualche precedente, smuovere le acque e risvegliare le coscienze. Per chi ha abbandonato i megafoni, chi abituato a rimuginare in silenzio contro malumori che da tempo si respirano in città; questi ragazzi potrebbero fare da apripista a una nuova stagione. Staremo a vedere.
L'ONDA A BARI - Le cronache hanno stilato un primo bilancio delle manifestazioni di ieri. Solo a Bari, come nelle principali città italiane, hanno protestato migliaia di studenti. Una carovana infinita, interrotta da striscioni colorati e pacifici ha raggiunto l’Università del capoluogo attorno alle ore 12.
Tra loro erano riconoscibili pure i nostri ragazzi, con la prima fila avvolta in un lenzuolo bianco e l'imperativo scritto a caratteri rossi, cubitali: “Cambiare”.
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Commenti
Sono molto deluso del tuo commento.
Sei i ragazzi si comoportano in malo modo, è anche colpa di qualcuno, che si è impegnato ad educarli ed a sostenerli rendendoli partecipi in qualsiasi situatuzione sia scolastica che di vita.
Se coloro non ci riescono......gli consiglio allora di cambiare mestiere
IO penso una cosa : 2 sono le cose + importanti per la vita sociale e la crescita del pianeta 1) la sanità 2) la scuola e ricerca , tagliando su questi settori UNO STATO E PRONTO A MORIRE.
Quanti insegnanti di ruolo meriterebbero di essere "cacciati a calci nel didietro" dal proprio ruolo? Ma in Italia guai a toccare i "diritti acquisiti degli "statali"! Certo la gelmini sta sbagliando perchè nella sua "riforma" ha tagliato soprattutto sui più deboli (precari, disabili ed insegnanti di sostegno) invece di cominciare a mettere in discussione i meccanismi contorti che regolano i provveditorati e le competenze dirigenziali dei presidi.
Si, potrebbero mancare le lavagne, aule affollate, ma chi ha voglia di imparare e studiare si arrangia come può. Molti alunni sono arroganti, bulli, e incitano a scioperi, allagano le aule, mettono topi da cavia negli istituti, estintori erogati a vuoto....questi sono gli alunni?Io oggi insegno proprio in un istituto alberghiero e noto molta maleducazione tra gli alunni, pochi sono quelli che si impegnano!!
STUDIATE!!!!!!!