
RAGGIUNTO ACCORDO: LA SIECO PAGHERA' AGLI OPERAI TUTTE LE INSOLVENZE
Vito Maringelli: 'Noi non rimpiangiamo la Sieco. Offesi dal comunicato del Partito Democratico'
“La mancanza della Sieco non si sente. Noi alla Teknoservice stiamo benissimo”. Vito Maringelli, rappresentante sindacale Cgil dei netturbini di Polignano protesta contro il comunicato del Partito Democratico diffuso la settimana scorsa in una nota scritta, dal nuovo segretario Domenico Scagliusi. Infine, tesse le lodi della nuova società di nettezza urbana, la Teknoservice, in servizio a Polignano dal 1^ luglio 2010.
“Ci sentiamo offesi dal comunicato del Pd, perché forse il segretario non è neppure a conoscenza di come siamo stati alla Sieco. Otto, nove mesi senza mezzi, camioncini distrutti, operai che lavoravano a piedi. E’ tutto documentato. Invece, con la Teknoservice lavoriamo a tempo pieno e ci troviamo benissimo”.
Così, dalle nostre colonne, Maringelli vuole ringraziare l’amministrazione comunale e la nuova ditta piemontese. “A nome di tutti i dipendenti, voglio ringraziare l’amministrazione, il sindaco e la Teknoservice che ci ha assunti a tempo pieno. Stiamo facendo qualche ora di straordinario con turni anche di notte. Da mezzanotte alle 6 e dalle 6 a mezzogiorno. Pagheranno tutti gli straordinari.”
Nel comunicato non c’è scritto che si stava meglio con la Sieco. E’ piuttosto una provocazione. Si dice che comincia a sentirsi la mancanza della Sieco…
“Non si sente proprio la mancanza della Sieco - risponde categorico Maringelli - perché Domenico Scagliusi non sa come stavano le cose con la Sieco. Ricordo un incidente negli ultimi giorni di appalto, quando un mezzo della Sieco con il freno a mano rotto si è schiantato contro un’auto davanti al comando dei vigili. Noi ne abbiamo viste di tutti i colori. E poi, si doveva dare almeno il tempo alla Teknoservice. La nuova gestione è partita il primo luglio, nemmeno una settimana fa. Il comunicato del Pd è stato inviato il giorno dopo l’inizio dei lavori. Ora va tutto bene, la città è pulita i cassonetti sono vuoti. Quelli della Teknoservice sono pure delle brave persone.”
'LOPPOSIZIONE CI HA SEMPRE IGNORATI' - In conclusione, Maringelli critica duramente l’opposizione: “Loro non si sono mai interessati del caso nostro. L’unico che ha speso qualche parola per noi è stato Franco Frugis. Nessuno si è mai interessato dei soldi che doveva la Medusa, di gente a cui hanno tagliato la luce, con insolvenze di mutui.”
ACCORDO RAGGIUNGO CON LA SIECO - Il 2 luglio scorso, alle ore 10, nella sede di Triggiano della Sieco, l’azienda che si è occupata dei rifiuti prima della nuova Teknoservice, è stato raggiunto l’accordo tra i vertici aziendali e i sindacati. Si sono incontrati i rappresentanti del sindacato CGIL, Pietro Barile, e per la Fiadel Giuseppe Romito (foto a destra) con il signor Pazienti Marco Giovanni, amministratore unico della Sieco, Avesani Roberto e Lerario Alessandro.
Non ci saranno risvolti legali sulle insolvenze di pagamento, come aveva minacciato Romito nella nostra intervista l’indomani della firma del contratto con la Teknoservice.
"A seguito dell’avvenuta cessazione del contratto di appalto con il comune di Polignano – si legge nella nota firmata dai rappresentanti aziendali e sindacali - in data 30 giugno 2010 si è discusso sulle modalità di erogazione di tutte le spettanze maturate dai lavoratori della Sieco. Si è stabilito di pagare le competenze maturate entro e non oltre il 16 luglio 2010 (pagamento della mensilità di giugno), entro e non oltre il 23 luglio 2010 (pagamento della quattordicesima), entro il 20 agosto 2010 (pagamento delle ferie, permessi, tredicesima). Entro settembre le parti si incontreranno per eventuali mensilità pregresse."
L’accordo raggiunto è stato ora depositato alla Camera del Lavoro.
VEDI ANCHE L'INTERVISTA A CIRO TRIA DELLA TEKNOSERVICE
VEDI ANCHE IL COMUNICATO DEL PARTITO DEMOCRATICO
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Commenti
colpo solo.Per fortuna che le pensioni
le paga l'inps altrimenti avrebbero fatto
poker a spese del comune....;-);-);-);-);-);-)
cosi' " con la Franza o con la Spagna purchè se magna "
come dargli torto ?
un consiglio
questa volta FATTELO scrivere bene,segretario
Marx e il contratto di lavoro: dall'astrazione naturale alla sussunzione formale.
n Marx si trovano due teorie del contratto di lavoro. La prima lo considera come un contratto di compravendita di una merce, la seconda come un contratto relazionale che istituisce un rapporto sociale. Nella prima Marx sostiene che il lavoratore cederebbe, in cambio del salario, una merce che si configura come un flusso di lavoro emanante dallo stock di forza-lavoro. Di qui la necessità di considerare il lavoro come una merce sia pure astratta, però con le caratteristiche di un’astrazione “naturale” e con le proprietà di una forza produttiva. Lo sfruttamento emergerebbe a causa del fatto che il valore del flusso di forza-lavoro è inferiore alla capacità valorificante del lavoro astratto. La teoria produce varie aporie, non ultima quella portata alla luce dal problema della trasformazione dei valori in prezzi. Ha chiare origini hegeliane. Da una parte è riconducibile alla dottrina del circolo presupposto-posto, per la quale una categoria universale genera realmente i presupposti fenomenici in cui si manifesta. Dall’altra è fortemente condizionata dalla tendenza di Hegel a ridurre tutti i contratti, compreso quello di lavoro, a contratti di compravendita di merci. Nella seconda teoria il contratto di lavoro consiste non in un patto di scambio di merci, bensì in una transazione che crea le condizioni per la sottomissione del lavoratore al capitalista e la sussunzione delle sue forze produttive sotto il capitale. La teoria non è sviluppata da Marx organicamente, ma lo è quanto basta per farne la più illuminante anticipazione della moderna concezione del contratto di lavoro come istituzione che genera un rapporto d’autorità. È di grande interesse perché non va soggetta a critiche di essenzialismo, naturalismo e ipostatizzazione e soprattutto perché è in grado di sostenere una coerente e realistica teoria del valore e dello sfruttamento. Lo sfruttamento, in questo approccio, è basato sul rapporto di potere che governa l’uso del lavoratore nel processo produttivo. Il lavoro astratto ora è visto non come una forza produttiva bensì come un rapporto sociale, ed è considerato un’astrazione che è reale in senso storico-sociale invece che in senso “naturale”.
Esiste poi il coraggio necessario per resistere alle difficoltà che ci logorano.
Noi sappiamo che, qualsiasi mestiere facciamo, qualsiasi compito svolgiamo,
ogni giorno incontreremo continuamente opposizioni, ostacoli da superare.
E in certi casi le difficoltà sono così grandi da farti pensare che forse sia
meglio lasciar perdere, ritirarsi. Ti assalgono allora un'immensa fatica e
il senso dell'inutilità di ogni cosa...
Lo scoramento è una terribile tentazione.
No al razzismo, sapete solo demigrare, viva la libertà di espressione.